In un contesto in cui lo sviluppo tecnologico ha rivoluzionato i concetti di servizio, prodotto e azienda, i presupposti di un process manager che stanno alla base del tradizionale approccio al BPM devono necessariamente evolversi.
L’adattamento al cambiamento deve avvenire in modo estremamente veloce perciò è necessaria la massima flessibilità dei processi interni e il supporto alla collaborazione tra tutti gli attori coinvolti tramite soluzioni in grado di semplificare l’attivazione di relazioni contestualizzate alle attività aziendali.
Il tradizionale approccio per processi è inefficiente poiché non tiene conto dei flussi collaborativi che si sviluppano tra gli attori relativamente alle attività aziendali; così come le tradizionali piattaforme software tipicamente rigide e unicamente “process-oriented” che devono essere fortemente customizzate per riuscire a coprire in modo più completo i processi di business, alimentando ulteriormente la loro rigidità.
Laddove sono state implementate soluzioni che non si sono evolute verso queste nuove esigenze di gestione dei processi, si sono creati ecosistemi tecnologici eterogenei in cui le singole applicazioni di natura gestionale e collaborativa operano in modo parallelo ma disgiunto.
La capacità di supportare il network sociale di impresa migliora i flussi informativi e la condivisione di know-how e best practice divenendo elemento distintivo per il vantaggio competitivo.